
Un po' di dati: cosa è cambiato nelle farmacie italiane durante l'emergenza sanitaria?
Guardiamo insieme l'esito della ricerca condotta dall'Università di Cagliari in collaborazione con il SIFAC sui cambiamenti che la pandemia ha portato alle farmacie.
Si è parlato moltissimo nelle ultime settimane dei cambiamenti che la pandemia ha portato in quasi ogni settore del mondo lavorativo.
Vediamo insieme, dati alla mano, com'è cambiato il ruolo del farmacista.

L'Italia è stato il primo paese occidentale ad aver registrato un caso di infezione Covid-19 ed è stato anche il primo paese, fuori dall'Asia, ad aver preso misure cautelari a livello nazionale con un lockdown generalizzato.
Come hanno risposto le farmacie?
Il lavoro quotidiano delle nostre farmacie è cambiato e ne è cambiata la percezione agli occhi del Cliente.
L'indagine condotta dall'Università di Cagliari in collaborazione con il SIFAC si è proprio concentrata su questi cambiamenti.
Come è stata condotta l'indagine
La ricerca è stata effettuata tramite questionario online composto di 11 domande divise in 3 parti:
- Geolocalizzazione e caratterizzazione (urbana o rurale) della zona in cui la farmacia si trova;
- Metodi di procedura e organizzazione adottati durante l'emergenza sanitaria (utilizzo di mascherine, guanti, gel, ecc.);
- Frequenza delle richieste da parte del Cliente su questioni farmacologiche e/o di salute.
Dalle risposte a questi gruppi di domande è possibile ricavare alcune informazioni importanti.

I servizi sono stati implementati:
- Incremento della prenotazione delle ricette (+61,5%);
- Maggior utilizzo del servizio di consegna a domicilio dei medicinali (+51,5%);
- Aumento delle consultazioni telefoniche (+59,5%)
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