
Incentivi fiscali per l’innovazione: occasione da non perdere
Non sono pochi i vantaggi ancora sfruttabili nell’anno in corso per compiere un passo importante per la propria farmacia: innovare attraverso il digitale. Per affrontare con gli strumenti più adeguati le sfide di un mercato sempre più competitivo.
Trasformazione digitale e innovazione sono le leve su cui le Piccole e medie impese (Pmi) possono agire per vincere nell’agone della competitività del mercato. Per farlo è possibile sfruttare l’onda lunga degli incentivi fiscali dedicati proprio anche alle Pmi. E, in quanto tale, anche all’impresa farmacia.
Molte delle misure fiscali legate alla transizione digitale delle imprese, infatti, sono fruibili ancora per tutto il 2022. E offrono non pochi vantaggi per quanti vogliano sfruttarne le potenzialità. Naturalmente, «non bisogna investire solo per ottenere il vantaggio fiscale. L’importante è non perdere l’opportunità di valutare la possibilità di investire nell’ottica di rendere la propria farmacia competitiva sul mercato», come sottolinea il General Manager di CGM PharmaOne Alessandro Avezza.
In effetti, a ben vedere, tra le pieghe delle diverse misure fiscali ancora attive, tra bonus e incentivi i possibili vantaggi non sono pochi.
Ecco in dettaglio quali sono le divere misure di interesse per la farmacia e quali capitoli di spesa sono ammessi.
PIANO NAZIONALE TRANSIZIONE 4.0
Cosa prevede: crediti d’imposta per le imprese che investono nell’innovazione collegata primariamente a ricerca e sviluppo e transizione ecologica.
Cosa è agevolabile: investimenti in beni strumentali materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese.
- Beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati (ex Iper ammortamento)
- 2022 - 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro.
- Dal 2023 al 2025 - 20% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro.
- Beni strumentali immateriali tecnologicamente avanzati funzionali ai processi di trasformazione 4.0
Beneficiano dell’agevolazione anche le spese per servizi sostenute mediante soluzioni di cloud computing per la quota imputabile per competenza:- 2021 al 2023: 20% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili (1 milione di euro)
- 2024: 15% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili ammissibili (1 milione di euro)
- 2025: 10% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili ammissibili (1 milione di euro)
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Credito d’imposta altri beni immateriali non 4.0
Riguarda i beni strumentali immateriali non compresi nel Piano Transizione 4.0. Per il 2022 è calcolato in base all’aliquota del 6%. Possibile estensione fino al 30/06/2023.
CREDITO D'IMPOSTA FORMAZIONE 4.0
Cosa prevede: copre le spese per la formazione dei dipendenti, attraverso il credito d’imposta utilizzabile in tre rate annuali di uguale importo, in compensazione con modello F24 di tasse, Iva, contributi Inps, ritenute dipendenti, rateizzi Agenzia entrate in corso, cartelle esattoriali.
Cosa è agevolabile:
Il credito d’imposta è limitato al 2022, ed è regolato in base alle dimensioni aziendali:
- Piccole imprese: 70% delle spese fino a 300mila euro
- Medie imprese: 50% delle spese fino a 250mila euro
- Grandi imprese: 30% delle spese fino a 250mila euro
NUOVA SABATINI
Cosa prevede: contributo sotto forma di abbattimento degli interessi passivi a fronte di investimenti in beni strumentali nuovi di fabbrica, finanziati attraverso un finanziamento bancario o leasing della durata di 5 anni.
Per tutto il 2022 e fino al 2025 il contributo è determinato in base a specifici tassi d’interesse:
- 2,75% per gli investimenti ordinari
- 3,575% per gli investimenti in tecnologie digitali industria 4.0
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