
Che cos'è il turnover e come può aiutarti a migliorare la redditività
Come si calcola e che cosa ci dice questo fattore? Scopriamolo insieme.

Prosegue il percorso formativo dedicato alla gestione degli investimenti nella tua farmacia.

In questo episodio affrontiamo un fattore che può essere utile a prescindere dalla marginalità degli investimenti: il turnover.
Nei contributi precedenti, abbiamo approfondito la redditività del capitale proprio (ROE – return on equity), la redditività degli investimenti (ROI – return on investment) e la marginalità (ROS – return on sales): evidenziando come un incremento della marginalità sia realizzabile attraverso interventi mirati sui prezzi, sui costi o sulle quantità vendute e, a ritroso, come migliori la redditività degli investimenti e del capitale proprio.
Un’ulteriore leva di azione per migliorare la redditività è rappresentata dal turnover, o indice di rotazione del capitale investito, utilizzabile separatamente o congiuntamente agli interventi sulla marginalità.
CHE COS’È IL TURNOVER?
Il turnover è dato dal rapporto fra i ricavi di vendita, ritraibili dal conto economico, e il capitale investito, rappresentato nello stato patrimoniale. Esprime l’efficienza della farmacia nell’utilizzo delle proprie risorse finanziarie, ovvero quante volte il capitale investito ritorna in forma liquida attraverso le vendite.
Esempio di turnover
Quanto più elevato è il turnover, tanto più efficiente è la gestione dei capitali investiti nella farmacia.
Negli esempi riportati, un turnover pari a 5 è migliore di un turnover pari a 2, in quanto i capitali investiti tornano in forma liquida mediamente ogni 73 giorni (365 giorni-anno/5) piuttosto che ogni 183 giorni (365 giorni-anno/2).
Per continuare a leggere questo contenuto completa la tua iscrizione a PharmUP