
Qual è il momento migliore per investire in farmacia?
Selezionando le fonti di finanziamento, valutando ROI e ROD: alcuni consigli nel nuovo appuntamento del percorso sugli investimenti in farmacia.

Prosegue qui il percorso dedicato alla gestione degli investimenti nella tua farmacia.

In questa puntata continuiamo il discorso sui debiti commerciali, inziato nell’uscita precedente sul tema.
Abbiamo visto come un incremento della marginalità e un miglioramento del turnover consentano di migliorare sia la redditività degli investimenti, sia la redditività del capitale proprio (ovvero, la remunerazione delle risorse investite nella farmacia dal proprietario o dai soci).
Qui vogliamo evidenziare come la redditività del capitale proprio possa essere migliorata anche selezionando con attenzione le fonti di finanziamento.
Questo concetto è noto agli esperti in materia con l’espressione “leva finanziaria”, che mette in relazione il rendimento del capitale investito (ROI) e il costo del debito (ROD).
Sul ROI ci siamo ampiamente soffermati nei contributi precedenti. Il ROD, invece, è dato dal rapporto fra gli interessi passivi, iscritti a conto economico, e le fonti di finanziamento onerose (mutui passivi, scoperti di c/c, ecc.), rappresentate nello stato patrimoniale.
Ad esempio
Se l’impresa ha contratto un solo mutuo a un tasso d’interesse effettivo globale annuo del 5%, il ROD è pari al 5%. Nel momento in cui, come accade normalmente, i finanziamenti onerosi sono più di uno, il ROD è dato dal rapporto fra gli interessi passivi complessivi e il totale dei finanziamenti correlati. Ad esempio, se gli interessi passivi ammontano a € 30.000 e i debiti per finanziamenti onerosi sono pari a € 400.000, il ROD ammonta a 30.000/400.000 = 7,5%.
La leva finanziaria spiega che, se il ROI è maggiore del ROD, l’indebitamento incrementa la redditività del capitale proprio; per questo, si parla di leva finanziaria positiva.
ROI pari al 10% e ROD pari al 7,5%. Ogni 100 € che ottengo dalla banca e investo in azienda, produco un reddito pari a 10 € (il ROI è appunto pari al 10%); di questi 10 €, 7,5 € sono pagati alla banca a titolo di interessi (il ROD è 7,5%); il residuo, pari a 2,5 €, è il reddito netto che rimane al proprietario o ai soci e che evidentemente, senza l’investimento delle risorse prese a debito e investite nell’attività della farmacia, non si sarebbe prodotto.
Più in dettaglio
Viceversa, se la leva finanziaria è negativa, ovvero il ROI è minore del ROD, l’indebitamento non è conveniente, perché riduce la remunerazione per la proprietà e i soci.
Nello specifico
Se il ROI è pari al 10% e il ROD ammonta al 12%, ogni 100 € di capitale ottenuto a debito dalla banca e investito nella farmacia si producono 10 € di reddito (ROI, 10%), ma occorre pagare 12 € alla banca a titolo di interessi (ROD, 12%) e pertanto la differenza negativa, pari a 2 €, va a ridurre il capitale investito nella farmacia dal proprietario o dai soci.
IN SINTESI
Quando conviene indebitarsi?
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